TUTTALPIU MUOIO

di Filippo Timi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Maybeetomorrow
     
    .

    User deleted


    Colgo ogni possibile volta l'occasione per consigliare questo libro che mi ha fatto piangere ridere e prendere per pazza. Nonchè conoscere delle persone che per strada mentre lo leggevo mi dicevano: ma quanto è bravo timi!
    :felice:

    Cito il suo sito http://www.filippotimi.com/tuttalpiumuoio.htm

    PRESENTAZIONE DEL LIBRO "TUTTALPIU' MUOIO" di ALBINATI & TIMI

    Edizioni Fandango libri

    Nasco come tutti dalla mamma, a sette mesi dopo che la mamma per sbaglio si versa dell'acqua bollente sul pancione! Neppure la pancia della mamma era un posto sicuro.

    Nasco terrorizzato...

    Se sei mezzo cieco, balbuziente, povero e frocio, cosa puoi aspettarti dalla vita? Con quali espedienti riuscirai a cavarti fuori dal buco di un paesino umbro dove non si fa altro che tirare il collo a “polastri e cuniji”? E come ottenere l’amore dell’unica, irraggiungibile fanciulla desiderata da sempre? Filo, il protagonista della storia che Albinati e Timi hanno scritto con ferocia, è sceso in guerra per riscattarsi: spesso subisce cocenti sconfitte, dai risvolti comici irresistibili, talvolta riesce a trionfare. La vita che scorre a un ritmo vertiginoso nelle pagine di questo romanzo è una lunga lotta contro la fame di amore, di cibo e di sesso. Ma soprattutto di riconoscimento umano.

    Se, come dice il protagonista Filo, "Ridere e piangere sono una smorfia sola", la sua storia diverte e commuove al contempo. Nel divertente gioco di "servo e padrone" che Albinati e Timi portano avanti in questo romanzo, l'alchimia produttiva, che neanche il più alto conoscitore delle precedenti opere di Albinati potrebbe svelare, si risolve con risultati molto importanti. La vita di Ponte San Giovanni scorre nella sua spontanea corrente quotidiana, i tanti personaggi che compongono l'universo di Filo sono tutti efficaci, profondi, autentici elementi di contorno di una materia estrema com'è la sua stessa vita.

    La parte dedicata alla sua infanzia, tra la parrocchia, il pattinaggio artistico e l'amore per Sonia Sorci, è la più divertente e sincera. Verremo letteralmente conquistati dai sottili ragionamenti al rovescio del protagonista: dalle bestemmie del padre che fuoriescono incontrollate dalla sua bocca perché non arrestate dalla dentatura, all'ammirazione per la volgarità di zio Palmiero, alla confessione pubblica del legittimo proprietario di questa storia, Filippo Timi, di essere stato un Pinocchio che per nulla al mondo avrebbe desiderato di diventare un bambino vero.


    VOTO : 10 :ok:
     
    Top
    .
0 replies since 4/1/2008, 16:38   157 views
  Share  
.