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In una zona più isolata, lontana dalle stanza, si ergeva una porta..
era diversa dalle altre, più grande e di un colore azzurrino, dove stava appesa una targhetta: Presidenza
e proprio davanti quella porta, si trovava un uomo, basso, esile dall'aria innoqua, sempre chino su un foglio,intento a scrivere..: doveva essere il segretario
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maddylovesonohra.
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Eriko:mi...mi scusi sono una nuovo studentessa mi chiamo Eriko Cross . -
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l'ometto, seduto di fronte alla porta, alzò per un attimo la testa, per osservare la ragazza, per poi riprendere a scrivere..
-mi dica signirina.. cosa desidera?- rispose sentilmente mentre la sua mano scorreva lungo il foglio bianco. -
maddylovesonohra.
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Eriko:ecco...io sono una nuova studentessa mi chiamo Eriko Cross appena trasferita in questa accademia,vorrei sapere dove si trovi la mia stanza??? . -
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-Dunque..signorina Cross eh... vediamo..ah si ecco, la sua stanza si trova nel corridoio alla sua sinistra, sesta porta- rispose il segretario, dopo aver cercato in uno schedario
-ha solamente questa richiesta, o le serve altro?- aggiunse. -
maddylovesonohra.
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Eriko:la ringrazio...Ecco vorrei sapere anche l'orario delle lezioni?? . -
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-l'orario delle lezioni lo troverai esposto nelle aule, o semplicemente può chiedere a un qualsiasi studente, ora se non le dispiace, tornerei al mio lavoro, spero di esserle stato d'aiuto- rispose garbatamente il vecchio ometto, mentre riprendeva a scrivere, a gran velocità . -
maddylovesonohra.
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Eriko:grazie mille...Scusi il disturbo-Eriko se ne va non voleva disturbare il preside sembrava piuttosto impegnato . -
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Erano infine giunti davanti alla porta della presidenza tanto a lungo cercata, la ragazza ed il suo famiglio avrebbero perfino atteso che lo stregone finisse di espletare le formalità del caso per la sua ufficiale entrata nella scuola di magia, per poi guidarlo verso tutti gli altri luoghi di un certo interesse di quel luogo sconfinato.
Si, volentieri se non ti dispiace...
Orphen avanzò poi fino alla porta, che non sembrava essere poi tanto diverse dalle altre viste (eccetto il colore azzurrino e che fosse poco più grande), e bussò educatamente in attesa di ricevere risposta dal suo interno. Per un attimo, nella sua mente, si immaginò un anziano uomo dalla folta barba bianca così come i suoi capelli come preside e arcimago supremo. Chissà, forse sarebbe stato severo ed inflessibile, oltre che emanare potenza magica da tutti i pori.SPOILER (click to view)Ripreso direttamente dal mio topic, così da non perdere tempo a ripetermi.... -
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Orphen si trovò davanti a un vecchietto,esile, magro e con molte rughe, a testimonianza del tempo che era trascorso dal giorno in cui vide la luce per la prima volta.. intento a scrivere una pila di fogli, un lavoro che faceva da molto, dato la velocità in cui la penna scivolava sul foglio.. alzò appena lo sguardo per osservare la persona che si trovava di fronte a lui, e poi riprese, pronunciando tali parole, in modo cordiale, ma mentre era chino sul foglio..
-Mi dica giovanotto, cosa desidera?-. -
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Lo stregone della sabbia grigia vide la porta aprirsi, come un chiaro invito ad entrare. Orphen non si fece certo attendere e con passo determinato subito si ritrovò di fronte ad una persona che sembrava corrispondere in buona misura alle sue fantasie. Il vecchietto era intento a scartabellare una corposa pila di fogli e trascriverci sopra chissà quali importanti annotazioni o forse erano semplicemente firme per dei documenti da convalidare.
L'anziano sembrava sapere il fatto e trovarsi a suo perfetto agio in quella stanza, come se quel lavoro lo facesse effettivamente da chissà quanti lunghi anni. La sicurezza e la rapidità con la quale utilizzava la penna, ne era l'esempio più concreto. Egli osservò appena il ragazzo poco oltre la soglia e riprese senza indugio a compiere il suo dovere, parlando nel medesimo lasso di tempo al suo giovane interlocutore con cordialità.
Scusate il disturbo, io sono Orphen, il nuovo studente... volevo semplicemente annunciare del mio arrivo ufficiale a chi di dovere ed avere il via libera di frequentare questa scuola.
Lo stregone rimase eretto in tutta la sua altezza, come fosse un soldato in attesa di ricevere ordini dal suo superiore. La sua voce non tradiva il minimo timore. Lo stesso volto del mago era serio. Attese quindi con pazienza la risposta del vecchio signore senza muoversi o proferire altro verbo.. -
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Il vecchio fece un cenno col capo..
-Orphen eh.. bene, ti do il benvenuto in questa scuola, la tua stanza dovresti già sapere quale è, dato che hai fatto richiesta precisa, anche se questa cosa mi ha un po infastidito, dato che non siamo in un albergo.. ma comunque è una cosa da nulla..spero ti troverai bene- rispose il vecchio, mentre sollevava di nuovo lo sguardo sollevando le sue folte e grigie sopracciglia, e aggiungeva il foglio, che aveva appena finito di scrivere, alla pila di fianco a lui, sostituendolo con un altro bianco.. -
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Un vecchio un pò scorbutico a quanto sembrava, Orphen non si mise certo a controbbattere l'appunto che gli aveva fatto sulla stanza che si era voluto prendere secondo certe sue esigenze personali. La scuola di magia non era un albergo, ma certo lo stregone della sabbia grigia era molto meno pretenzioso di certi altri nobili che si abbellivano la camera con una sequela di roba sfarzosa quanto inutile per ostentare la potenza della propria famiglia di sangue blu.
Se poi il ragazzo aveva deciso di stare in un punto più tranquillo del dormitorio maschile, era anche nell'interesse stesso degli altri suoi futuri compagni, perchè se lo avessero disturbato quando dormiva ad esempio, non si sapeva che fine potevano fare. Mai spezzare il sonno di Orphen, la sua furia poteva essere assai devastante. Una impercettibile espressione accigliata colse il nuovo arrivato alle parole dell'anziano dunque, ma per il resto egli rimase impassibile.
La domanda di trasferimento in questa scuola era infine passata e questo dopotutto era la questione più importante. Ora lo stregone poteva approfondire l'arte della magia come desiderava e mettersi alla prova. Gli piaceva dimostrare il proprio valore combattendo a differenza di molti altri nobili che se la facevano sotto dalla paura al minimo sentore di pericolo.
Chiedo dunque il permesso di congedarmi da lei e prendere possesso della mia stanza...
Orphen era anche una persona che sapeva portare un certo rispetto verso chi era più in alto e più anziano di lui. Dopotutto, non era proprio la prima volta che si trovava in una scuola di quel tipo e sapeva bene i meccanismi rigidi di cui era composta... ordine e disciplina dovevano essere mantenuti ad ogni costo, altrimenti si potevano subire anche pesanti punizioni.. -
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-il permesso è accordato, giovanotto.. ti auguro una buona permanenza qui, sperando sia priva di problemi- disse con un sorriso, il primo di quella giornata, anche se un po tirato..
ma come si ci poteva ben aspettare, rimase poco li, a fissarlo.. senza il suo scrivere, quell'uomo non poteva stare... -
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Orphen comprese che non era il caso di disturbare oltre il dovuto il vecchietto già molto oberato di lavoro, che per la prima volta dimostrò anche di saper sorridere al suo prossimo. Forse, non era così rigido ed austero come voleva far credere, ma era necessario mantenere un certo distacco per il bene stesso dell'equilibrio presente nella scuola.
Lo stregone della sabbia grigia fece un leggero inchino in direzione dell'anziano signore e, senza emettere il minimo rumore, si apprestò ad uscire dalla porta azzurra, così da poter tornare nel corridoio e dalla gentile Eriko (e dal suo famiglio Mokona) che la stava ancora aspettando per completare il resto del giro turistico all'interno dell'edificio scolastico..
Presidenzaqui venite se dovete incontrare il preside, ma attenzione, non riceve tutti! |
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