Quella piccola radura ignota

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  1. Nera
     
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    I suoi passi l'avevano di nuovo portata li, sembrava che quel posto fosse legato a lei in modo indescrivibile, li la natura e le piante si sentivano e percepivano più fortemente, sembrava un luogo mistico.
    Adesso correva veloce sulle foglie morte che erano cadute sul terreno, non sapeva come ma l'aveva perso di vista, eppure si era diretto in quella direzione.
    Il suo fiato era corto, aveva corso, in preda allo sconforto, il suo compagno non c'era, ancora dormiva nella sua stanza, poco male, voleva risolvere quella situazione da sola, non era più una mocciosa.
    La radura era poco lontana, nella sua testa si disegnavano già i suoi ambienti, il piccolo cerchio di alberi di acacia, ancora cadeva il polline come in una neve estiva, il fresco dell'ombra e del vento che passava lieve su quell'appezzamento di terra, l'angolino dove vi cresceva qualche fiore, aiutato dalla magia di Shana tempo prima.
    Saltò un dislivello del terreno, strano, era troppo veloce, anche se era un mago molto potente, forse lei, stordita dal combattimento precedente, non aveva calcolato bene il tempo, lo aveva visto sparire fuori della scuola e poi avviarsi verso il boschetto.

    Dove era finito?
    Aveva percepito ostilità nei suoi confronti
    Doveva scusarsi a ogni costo



    Sbucò nel cerchio degli alberi dela piccola radura e lo vide, poco più avanti che camminava, trattenne il fiato per non fare rumore.
    I capelli argentati si muovevano nel vento accompagnando i piccoli pallini di polline d'acacia che facevano effetto neve su tutto quello che vi era intorno, le braccia conserte al petto, l'andatura lenta, il capo a volte abbassato, come se riflettesse, ora lo aveva tirato su, guardava il cielo.
    Shana rimase ancora in silenzio, incerta sul da farsi, infondo doveva avercela a morte con lei, l'aveva ostacolato nel suo combattimento e si era fermato probabilmente perchè lei era nel mezzo, era successo quello che aveva voluto Shana, ma poco dopo si era resa conto di quanto fosse stata stupida,e inutile, lui non aveva bisogno dell'aiuto di nessuno, Shana lo sapeva meglio di chiunque altro.
    Allora perchè si tormentava? Perchè cercava di aiutarlo? Infondo era solo d'intralcio per lui, un peso al piede, abbassò lo sguardo.
    Forse era stata troppo negativa a pensarla in quella maniera, avrebbe visto poi, in base alle sue risposte, come comportarsi.
    Si avvicinò a lui, si era fermato al limite della radura, dal recinto di alberi si vedeva la immensa pianura di erba alta che era pettinata dal vento estivo che portava in giro i suoi profumi.
    A destra, in lontananza si intravedeva la strada che conduceva all'accademia inondata dal sole che cadeva a sprazzi frale nuvole grige dipinte di mille riflessi.

    -Tordek...-

    Non si voltò, anche se l'aveva chiamato, probabilmente sapeva che era li già da prima, sapeva che l'aveva seguita ed era rimasto ad attenderla, come una resa dei conti fra due guerrieri leggendari.
    Si inchinò verso di lui, anche se non la vedeva.

    -Non mi dovevo intromettere, lo so bene....Perdonami ti prego-
     
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  2. Draconomicon
     
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    Tordek rimase fermo ad osservare...prima i prati,che ondeggiavano di fronte a lui sotto il soffio del vento,poi il cielo che sovrastava ogni cosa,in cui le nuvole tranquille si muovevano,gli uccelli felici volavano.

    -Ti scusi eh...-

    Furono le parole che pronunciò Tordek quasi sussurrando,e che arrivarono a stento all'orecchio della ragazza,un pò come il soffio del vento che subito dopo scostò i lunghi capelli di entrambi,e che servò lo stesso destino per le foglie degli alberi che popolavano la foresta.

    Ancora del silenzio, rotto dal cinguettio degli uccelli,ma poi...

    Tordek si voltò di scatto,afferrando Shana per il coletto della camicietta con la mano destra e la solevò dal terreno,portandola all'altezza dei suoi occhi,così da poterla guardare da vicino,troppo vicino forse per lei...

    Adesso lo sguardo gelido e infuriato di entrabi gli occhi dell'eterocromo si rispecchiava negli occhi della fanciulla...

    -Tu non hai idea del pericolo che hai corso,di cosa hai fatto...-

    Quasi ruggì Tordek in faccia alla ragazza,poi continuò...

    -Cosa sarebbe accaduto se invece di spostarmi avessi usato il blast?...devi ringraziare il fatto che ancora possedevo la maggior parte della ragione,cosa che invece non avevi tu...avrei potuto ferirti,e non dirmi che lo hai fatto per aiutarmi o per l'affetto che provi per me...sarei rimasto molto più male se mi fossi reso conto di averti ferita...qui tutti vogliono combattere e sfidarmi,ma io no...e sai pure il motivo adesso: Quando combatto,mi trasformo in una macchina da guerra,pronto solo ad uccidere e distruggere...questo è Tordek Argento Nihil Draker, e non l'onii san che ti eri immaginata...-

    le parole di Tordek erano taglienti come la lama di un rasoio,e infondo pronunciarle faceva male anche a lui,ma in quel combattimento aveva visto quanto poteva soffrire a causa sua quella ragazza,che hai suoi occhi era così indifesa,quindi era meglio allontanarla...per la sua incolumità.

    Tordek appoggiò la ragazza di nuovo al suolo,e di sicuro lei amò di nuovo il dolce contatto con quel terreno pochi attimi sottratto...

    -Sappi che il ragazzo che hai davanti, quello che tu chiami onii san nei campi di battaglia e nel suo viaggio, ha ucciso molti più esseri viventi di quanto la tua mente immagina...Diciamo pure che il numero non ha tre cifre,se ti può essere d'aiuto, ed era soprannominato il demone...E non ti verrà difficile immaginare il perchè...-

    Vecna era seduta poco più in là,con sguardo malinconico e triste, per quello che era successo: ancora una volta avevano fallito...Tordek aveva perso il controllo,anche se in parte

    -Argento...non essere duro con lei...voleva aiutarti, infondo ti vuole bene-

    Disse la ragazza alzandosi e avvicinandosi a Shana e dopo essersi messa accanto a lei, e avergli poggiato un braccio al collo, aggiunse...

    -Perchè non gli diciamo la verità?...magari di lei possiamo fidarci...-

    Azzardò vecna mentalmente,ma lo sguardo di Tordek che seguì la frase la fece zittire

    -Tu non sai cosa stai dicendo,Vecna...-

    Fu la risposta del ragazzo.
    Dopo questo piccolo dialogo fra padrone e famiglio tramite la mente,seguì un discorso verbale che anche Shana sentì...

    -So perchè agisci così,Argento,e dico che stai sbagliando- si lamentò,e come unica risposta ebbe un...: "può darsi vecna, può darsi"

    Edited by Draconomicon - 2/6/2009, 19:59
     
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  3. Nera
     
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    Io non ho idea del pericolo che ho corso...Di che cosa ho fatto...

    Che cosa aveva fatto? Aveva violato un qualcosa che non capiva?Un qualcosa di inconcepibile e strano?
    Respirò a fondo mentre il giovane continuava a stare girato di spalle non trovando la forza di parlare ne di muovere un muscolo, affranta, afflitta, un peso nel petto le chiudeva la gola e le frenava le membra.
    Quanto avrebbe voluto gridare di sconforto, quanto avrebbe desiderato farlo, ma non poteva, non ci riusciva e nemmeno era capace di piangere, forse era cresciuta e nemmeno se ne era accorta.

    CITAZIONE
    -Cosa sarebbe accaduto se invece di spostarmi avessi usato il blast?...devi ringraziare il fatto che ancora possedevo la maggior parte della ragione,cosa che invece non avevi tu...avrei potuto ferirti,e non dirmi che lo hai fatto per aiutarmi o per l'affetto che provi per me...sarei rimasto molto più male se mi fossi reso conto di averti ferita...qui tutti vogliono combattere e sfidarmi,ma io no...e sai pure il motivo adesso: Quando combatto,mi trasformo in una macchina da guerra,pronto solo ad uccidere e distruggere...questo è Tordek Argento Nihil Draker, e non l'onii san che ti eri immaginata...-

    Le sue parole facevano male, fin troppo non riusciva a respirare in quella situazione,le sue guancie si macchiarono di rosso, ma non pianse,forse questo avrebbe stranito Tordek, Shana non versò una lacrima, i suoi si fissarono in quelli del giovane ascoltando e assorbendo ogni minima parola che rassomigliava a una coltellata che le arrivava pesante nel petto.
    Respirava con molta fatica, il colletto si chiudeva proprio sulla sua trachea sentiva il pollice di Tordek premerle forte sotto il mento, avvertiva il cuore pulsare in quel punto e probabilmente lo sentiva fiebilmente anche il giovane.
    Faceva paura, sembrava prorpio quello che aveva pensato.
    Pronto a uccidere, sterminare, semravano le parole di una persona vecchia 100 anni e non giovane come lui, doveva averne passate veramente tante,Shana si sentì inutile, futile, superflua, come una piccola luce nell'immensa notte che era la vita di quel giovane, alla fine lei, che cosa contava?
    Quando la poggiò in terra, i suoi occhi si fissarono sul volto di lui nuovamente mentre si massaggiava il collo dove era rimasto pesante un segno rosso,che svaniva a poco a poco.

    CITAZIONE
    -Sappi che il ragazzo che hai davanti, quello che tu chiami onii san nei campi di battaglia e nel suo viaggio, ha ucciso molti più esseri viventi di quanto la tua mente immagina...Diciamo pure che il numero non ha tre cifre,se ti può essere d'aiuto, ed era soprannominato il demone...E non ti verrà difficile immaginare il perchè...-

    Un demone...
    Un essere diabolico figlio delle ombre che popolava le terre seminando distruzione e carestia,fame,guerra...


    Così le era stato descritto fin da bambina, ma Tordek non le sembrava quel genere di persona, almeno all'inizio, forse lo aveva conosciuto troppo superficialmente, forse si era sopravvalutata pensando di contare veramente qualcosa per lui, Shana stava disperando, non lo avrebbe fatto di solito, con il suo caldo ottimismo che ogni tanto veniva sanamente fuori, ma in quel momento, quelle parole, le stavano facendo sanguinare il cuore.
    Il suo sguardo mutò, non poteva permettergli di farle altro male, al cuore, all'animo, gli voleva bene, seriamente, era suo amico e teneva alla sua incolumità...Ma in quel momento gli occhi persero espressione e si svuotarono di qualsiasi emozione, mentre lei ghiacciava i suoi sentimenti, rimanendo bloccata davanti a lui mentre Vecna parlava e si avvicinava.
    Non era ancora riuscita a spiccicare una parola, l'abbraccio di Vecna le portava un poco di conforto.

    -Vuoi che mi allontani da te non è vero?-



    Sussurrò lei fissandolo mentre il vento scosse violentemente gli alberi circostanti e il cielo si inscuriva, il sole coperto da una gigantesca nube scura, che annunciava pioggia, era strano che cambiasse così velocemente il tempo.
    -Vuoi che mi allontani da te per evitare qualcosa che mi faccia male oppure vuoi allonarmi semplicemente perchè non vuoi avermi come amica?-

    Non sembrava Shana a parlare,il suo tono era mutato non era espressivo ben si lento e calmo, pesato.
    Il busto eretto mentre teneva la mano destra appoggiata a quella di Vecna, come un ringraziamento per quello che stava facendo,il mantello si mosse, lei respirò di nuovo e abbassò lo sguardo mentre un altra miriade di pensieri le passavano per la testa e lei cercava di mantenersi lucida e non urlare di rabbia.
    -Tordek Argento Nihil Draker...il demone..tsk...colui che ha distrutto e spento migliaia di vite, si è rifugiato in una scuola per cercare di combattere contro se stesso, stando a quanto hai detto prima...Il demone che quando combatte si trasforma in una macchina da guerra...che non sa controllare le sue emozioni,freddo e solitario, accompagnato da un aura opprimente e semidiabolica, che solo una volta ho sentito, per pochi secondi, Tordek Argento...Vuole combattere da solo contro se stesso? scommetto che sa perfettamente che combattere contro se stessi è la più grande battaglia che esista a questo mondo...e che difficilmente si vince,direi quasi mai,ci sono quei pochi che riscono a sovrastarla e portarla alla vittoria perchè fanno affidamento su altre persone che danno il cuore per aiutarle, ma a quanto pare Tordek Argento il demone non è di questo parere o mi sbaglio?-

     
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  4. Draconomicon
     
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    -Tordek Argento è del parere che devi crescere, e devi sapere quando è il momento di finirla e che ci sono battaglie che si devono combattere da soli.. ho preso la mia scelta, ed è allontanarti..i motivi non non sei tenuta a saperli-.. in realtà il motivo era solo uno: doveva allontanarla da se, per proteggerla, per la sua incolumità..

    Vecna rimase in silenzio alle parole del giovane.. voleva opporsi, ma forse aveva ragione.. chi stava vicino a lui finiva per farsi male..
     
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  5. Nera
     
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    -non me ne frega assolutamente di cosa pensa...-
    Invece le faceva male,sapere che voleva allontanarla da se.
    Si sciolse dall'abbraccio di Vecna e si avvicinò ancora a lui, non sapeva esattamente che cosa stava facendo.
    Tremò per un secondo, fremette a dire il vero di rabbia.
    -Blateri tante parole tutte insieme, alla fine non hai paura di rimaner solo?
    Tordek lo so sei potente quanto vuoi e combatterai da solo benissimo ma se un giorno ti dovesse accadere qualcosa a te e a Vecna e rimarreste soli, allora che cosa fareste? vi spegnereste?So benissimo di essere una bambina...-
    Mise una mano sul diadema della scuola stringendolo forte mentre il vento le scostava la frangia dalla fronte rivelando per la prima volta tutto il suo volto.
    Forse dentro di se la voleva cacciare per non farle del male...ma Shana non penso minimamente a questa possibilità.
    -So perfettamente che dovrei crescere, ma consenti di parlare a questa bambina..demone...-
    I suoi occhi si rianimarono nuovamente bruciando di rabbia, mentre si sollevavano e si fissavano in quelli di Tordek.
    -Vedi di smetterla di comportarti così..non ci ricaverai nulla di buono..e se proprio vuoi cacciarmi stai prima a sentire che cosa ho da dirti-
    Se ne fregava, di vecna,di chiunque, avrebbe detto tutto quello che pensava.
    -Non mi è mai importato assolutamente di quello che sei o sei stato,se è vero che diventi un altra persona allora quella ce ho conosciuto deve essere un altra parte di te, la parte prevalente...
    Quando ho sentito quell'aura sono rimasta spaventata e non poco, ma sono scappata? Non mi sembra...certo, tu mi puoi dire benissimo che io non conoscevo bene la persona che chiamavo onii san, semplicemente perchè chiamavo fratello quella parte di te che si mostra alle persone e non quella che sta sotto...-

    Un altro passo, oramai erano a pochi centimetri l'uno dall'altra.
    Si sentiva stupida e banale ma era stufa di tenersi tutto dentro.
    -So che cosa sei capace di fare, Argento...ho visto il tuo potere, ma nonostante tutto non mi sembra di essere scappata,questo perchè finalmente ho trovato una persona a cui voglio bene,mi stai chiedendo di allontanarmi dall'unico amico vero che ho trovato in questa scuola,ti ringrazio...forse lo fai per salvarmi da qualcosa che non so nemmeno io,spiacente sono più folle di te, preferisco andare dritta incontro a questo pericolo piuttosto che girare i tacchi e andarmene, non sono scappata...-
    La mano di Shana strinse più forte il diadema scolastico mentre lei chiudeva gli occhi per un attimo e i suoi vestiti fruscivano nella brezza estiva mentre il cielo si faceva ancora più scuro.
    Aprì gli occhi
    -E non ho intenzione di essere allonatanata da te, dovessi risultarti un fastidio, anche a costo di farmi odiare...hai già chi ti vuole bene e ti protegge,non dico di essere l'unica, ma me ne importa fino a un certo punto...sono un intralcio? vedrò di non starti tra i piedi,vedrò di non far altro che stare dietro di te a vedere che cosa combini, ma non chiedermi di allontanarmi, perchè se vuoi che accada dovrai farlo con la forza-
     
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  6. Draconomicon
     
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    -Perchè... perchè ti ostini a voler essere mia amica ugualmente e soprattutto senza conoscermi?- disse tordek a shana voltandosi e guardandola in quegli occhi.. per alcuni aspetti simili ai suoi..

    -Forse come dice Vecna dovrei darle fiducia.. io sono a questo punto proprio perchè non me l'hanno data..e lei è tanto simile a me... pensò tordek, trasmettendo i suoi pensieri anche a Vecna, che dopo averlo guardato fece cenno di si col capo..

    -Tu, shana.. dici così.. allora voglio darti fiducia, fiducia che non ho dato mai a nessuno.. voglio raccontarti una storia.. una storia che apparte Vecna non sa nessuno.. nemmeno Himiko.. sei capace a mantenere il segreto e a non lasciarti sfuggire mai nulla?.. perchè in caso contrario dovrei eliminarti, anche se provo affetto per te..- disse tordek guardandola negli occhi, per farle capire che non scherzava..
     
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  7. Nera
     
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    CITAZIONE
    -Tu, shana.. dici così.. allora voglio darti fiducia, fiducia che non ho dato mai a nessuno.. voglio raccontarti una storia.. una storia che apparte Vecna non sa nessuno.. nemmeno Himiko.. sei capace a mantenere il segreto e a non lasciarti sfuggire mai nulla?.. perchè in caso contrario dovrei eliminarti, anche se provo affetto per te..-

    -Eliminarmi eh...-

    Shana sbiancò per pochi secondi, sapeva che quel giovane faceva seriamente ogni cosa, quindi non scherzava nemmeno con quell'argomento.
    A quanto pareva era una storia molto lunga si allonanò mentre Vecna la guardava interrogativa e si sedette sotto un albero, compostamente, come tutte le ragazze che portavano la gonna erano costrette a fare e battè lievemente con la mano accanto a se come per indicare di venirle incontro.

    -Sono una persona molto infantile Argento, ma una cosa almeno, la so fare bene, ed è proprio mantenere i segreti,tacerò sempre su quanto mi dirai, in questo potrai riporre piena fiducia, a costo di morire perchè qualcuno mi vorrà estorcere quanto so...non aprirò bocca, sono una Shakugan, mantengo la mia parola.-
     
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  8. Draconomicon
     
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    SPOILER (click to view)
    Ed ecco a voi, il mio post più lungo, e scritto seriamente, sopprimendo la pigrizia che è in me.. proviene direttamente da una parte del libro, che a tempo perso ho scritto e stampato, rendendolo un libro vero e proprio, ma che giace solo sul mio scaffale.. e che è molto lungo XD.. mi scuso in anticipo.. buona lettura, se non vi scoraggiate dalla lunghezza XD


    Dunque ci tieni a sapere chi sono io.. bene, ti dirò chi in realtà sono Tordek e Vecna, per tutti semplici studenti..- disse il ragazzo con aria malinconica, e mentre lui rimaneva in piedi di aspalle, anche se molto vicino alla ragazza, Vecna si sedette accanto a lei, guardandosi intorno, e poi chiuse gli occhi,si era concentrata, in modo di fare una barriera che l'avrebbe avvertita nel caso da li fosse passato qualcuno, o venisse usata dell'energia magica... in quel modo, avrebbe sentito la presenza di qualsiasi essere nelle vicinanze, cosi da impedire che qualcuno sentisse le parole di tordek, che comunque erano di lieve intensita, udibili solo da pochi metri a lui

    -Una volta c'era un bambino.. nato in un villaggio dedito a guerrieri.. guerrieri che veneravano il dio del fuoco, un dio con le iridi rosse con fiamme stampate al loro interno..come lo è la mia.. se vedi da vicino, non è semplicemente rossa, ma vedrai che al suo interno ci sono dei segni simili a fiamme di un rosso più scuro, e quando uso il blow, i colori si invertono..ma comunque, ritornamo a noi..
    Quando nacque quel bambino nel villaggio ci fu un grande scalpore... un bambino con i capelli argentati, in un popolo di persone con i capelli solamente neri, e che osava avere un occhio simile a quelli del loro dio.. questo era un insulto, era un eretico, lui che ancora non capiva dove si trovava..
    Anche il padre, vedendo la reazione dei capi villaggio cominciò subito a detestarlo.. l'unica che lo amava indistintamente era la madre, che oltre a chiamarlo Tordek, in onore al dio Torder che veneravano, lo chiamò anche Argento, dato i suoi capelli di un colore così simili a quel metallo..

    Visse 10 anni insultato, schernito, allontanato da tutti i membri del villaggio, anziani, donne, bambini..ma almeno non facevano come il padre, che faceva addirittura finta che il suo stesso sangue non esistesse, non degnandolo nemmeno di uno sguardo.. all'inizio non capiva, e cercava di attirare la sua attenzione chiamandolo, interpellandolo, ma quando capì che non c'era nulla da fare, il bambino si arrese.. era sempre solo.. l'unica che non lo insultava era la madre, che anzi lo amava più di ogni altra cosa...

    Tutto andò cosi, per dieci anni, nella quale il bambino si allenava segretamente nell'arte della spada per un giorno dimostrare che anche lui poteva servire al villaggio, e si cullava nella natura, unica cosa che lo trattava dolcemente, anche se era diverso..

    Ma un giorno..-


    Pronunciate quelle ultime parole, una folata di vento caldo si levò da tordek, che fece appassire l'erba immediatamente attorno a lui...

    -Un giorno, come la tradizione diceva, nella terza luna piena dell'anno, tutti i bambini che avevano compiuto dieci anni, dovevano sottoporsi alla prova del fuoco..
    Consisteva nel far attraversare ai bambini un muro di fiamme, per lavarsi dell'infanzia, e accedere così all'età adulta.. in oltre, a seconda delle ustioni che i bambini riportavano, i capi vollaggio capivano, o almeno cosi dicevano, l'affetto che il dio aveva per il ragazzo, e quindi la possibilità di diventare un grande guerriero..
    Tutti chi più, chi meno affrontarono la prova, alcuni cercarono addirittura di rifiutarsi disperatamente, ma non potevano, erano obbligati a farlo, e se non si muovevano, venivano spinti dentro....
    Solo una persona la fece senza esitazione.. dopotutto, quel fuoco non faceva più male del comportamento dei suoi "simili"..Solo che, quando Il bambino arrivò nel muro di fuoco... ebbene, quel muro di fuoco si aprì, lasciandolo incolume.... una bella cosa dirai..-


    Il ragazzo fece una piccola risata, poi continuò..

    -Invece no, perchè gli anziani presero quell'avvenimento come una profonda offesa alle loro tradizioni e al dio che veneravano, allora, dopo lo stupore generale, aizzarono tutti i presenti, e successivamente tutti gli abitanti, a "eliminare quell'impuro"..

    é li avvenne la tragedia..

    Il bambino fece l'errore più grande della sua vita, cosa che ancora oggi lo rode dentro.. si andò a rifugiare dall'unica persona che l'avrebbe protetto.. sua madre..dopo tutto era solo un bambino!..

    Proprio come si aspettava, sua mamma prese le difese, e entrambi rimasero scioccati, nel vedere che anche il padre del bambino era in mezzo alla folla che voleva ucciderlo..

    La situazione per qualche minuto sembrò in stallo, fin quando..-


    Tordek rise istericamente, poi fece comparire due fiamme, una per mano, e dopo averle unite in una più grossa, si mise ad osservarla con sguardo spento e assente, velato da malinconia..

    -Un uomo, perduta la calma attaccò il bambino con un forcone, ma il ventre che sfondò, non fu il suo.. bensì quello della madre, che per amore, per proteggere suo figlio, non aveva esitato far da scudo col suo corpo..

    tutti i presenti rimasero sconvolti.. l'omicidio di una donna, in quel villaggio, era una cosa davvero grave e ignobile...

    e per qualche minutò calò il silenzio, mentre il bambino cercava di esortare, piangendo, la madre ad aprire gli occhi..

    dopo qualche tentativo, la donna, sollevando una mano e accogliendo la richiesta del bambino, disse..: "Amore mio, tu hai un dono, sfruttalo, diventa potente, cosi che nessuno possa farti del male"..e poi.. e poi la mano cadde e tordek potè sentire l'ultimo battito della sua adorata madre nella punta delle dita..

    In quell'esatto momento dentro di se sentì crescere una rabbia mai provata prima, un odio verso tutti quelli che stavano li, colpevoli della morte della madre

    -Si voltò, e misteriosamente, ciò che gli stava immediatamente vicino prese fuoco, persone comprese, sotto lo sguardo terrorizzato dei presenti..

    dopo aver raccolto una spada caduta il in terra, quel bambino cosi dolce e silenzioso pronunciò delle parole che mai fino a poco tempo addietro avrebbe creduto di saper dire..

    "Voi, che avete ucciso mia madre, questo villaggio che è stato la mia tortura.. sparirete entrambi"... e poi il buio.. il bambino si svegliò nauseato da un odore acre, con le mani, la spada e il corpo coperti di sangue, fresco misto a bruciato dentro a un villaggio raso al suolo, completamente bruciato.. pieno di corpi carbonizzati.. solo una persona, in punto di morte gli disse: Demone!.. e poi spirò..

    Quel ragazzo dopo l'accaduto vagò per due anni, facendo il mercenario nelle guerre, schierandosi dalla parte di chi pagava meglio e uccidendo per loro, poi negli accampamenti si trovo a sentire di un luogo, una torre fatta da 100 piani, dove, in ogni piano avvenivano delle lotte, e a mano a mano che si saliva, la lotta diventava più feroce e difficile..

    Chi arrivava all'ultimo piano, poteva avere il tesoro di quel posto.. e il tesoro si rivelò essere due spade.. Bartander e Ala gladius.. rispettivamente, la spada che uccide i demoni, e la spada che uccide gli angeli.. la più buona, e la più malvagia delle armi leggendarie presenti su questo mondo, solo che nessuno lo sapeva..

    Il bambino, ormai ragazzo, fra le battaglie conobbe un'altra persona.. un ragazzo, esile, bassino, con i capelli a caschetto biondi, e in oltre era gentile, ma secondo Tordek, troppo buono per poter combattere e sopravvivere....

    Combatterono fianco a fianco, riuscendo nell'impresa di arrivare all'ultimo piano, ma avevano due modi diversi di combattere.. uno combatteva in modo nobile e rendendo gli avversari incapaci nel proseguire, ma tenendoli in vita, anche se demoni, l'altro combatteva in un modo diabolico, uccidendo chiunque, non badando al fatto se l'avversatio poteva combattere o no..ci stesero 3 anni, ma alla fine si trovarono davanti a quella porta in cui c'era un custode..che, dopo averli guardati, parlò

    "Da quando sono qui, ed è molto tempo, siete i primi ad arrivare qui..lasciate che vi dica il mio credo innanzitutto: "le battaglie che combattete, segnano il vostro destino" e oggi, voi sarete la prova della sua esattezza"

    A te, disse indicando il giovane che aveva affiancato tordek..A te è stata predestinata bartander, la seconda spada legendaria, dedita al supporto, al potenziamento e alla cura.. mentre a te, disse indicando l'argenteo, a te e stata destinata Ala- gladius, la prima spada leggendaria, dedita alla distruzione, all'indebolimento e alla morte..ma sappiate che il giorno, in cui entrambi sarete morti, loro torneranno al loro posto"


    Dopo aver ottenuto le due spade, i due si separarono, promettendosi che un giorno si sarebbero rivisti, cosa che fin ora non è mai accaduta

    La cosa di cui presto il ragazzo si accorse ben presto, fu che quella spada non era una benedizione, ma piuttosto una maledizione..

    Quando la usava, la sua potenza, la sua velocità, tutto di lui aumentava a dismisura, rendendolo tanto forte da non essere paragonato a lui, mentre i duoi avversari, al contrario, diventavano deboli, e molti cadevano prima ancora di lottare, forse a usa dell'aura smisurata del demone in lei sigillato..però.. però più tempo passava quando lui la impugnava, più il ragazzo si trasformava.. il suo modo di fare, addirittura anche il suo aspetto, rendendolo solo una macchina di morte senza anima..-

    Un giorno, fu assoldato da un generale senza scupoli, un essere che decimava le sue truppe.. pagava bene, e al ragazzo non importava sapere null'altro..

    Il giorno stesso partì-


    Tordek si voltò Verso vecna, che sorrise dolcemente e fece nuovamente cenno di si con la testa..

    -Quando arrivò nel posto, trovò centinaia di scheletri frantumati, ma anche se in quelle condizioni si capiva che fossero umani..

    Camminò per un po, fino ad arrivare a quello che presto sarebbe stato il suo avversario..

    Un enorme drago, un drago antico per l'esattezza, che poi rivelò essersi una lei, lo squadrava, e quando sentì l'aura dell'arma che lui possedeva, lo attaccò ferocemente..

    Il combattimento durò non poco, fin quando però Il ragazzo non fu sovraffatto dal potere dell'arma, trasformandosi completamente e ferendo gravemente l'animale, che si difese in modo incredibile, ma sfinita, uso le ultime energie che possedeva, per sorprendere l'aggressore..

    Sigillò la spada del ragazzo, facendolo tornare in se..

    Quando si rese conto di cosa aveva fatto l'animale ormai stremato, gli si avvicinò e gli chiese chi era e come aveva fatto..

    La dragonessa, dopo averlo guardato, sotto lo sguardo incredulo dell'umano si trasformò in una splendida ragazza, stremata, piena di ferite che, dopo averlo guardato con odio, gli chiese il colpo di grazia..

    Lui logicamente si rifiutò.. voleva sapere come fare per interrompere il potere della spada a suo piacimento, cosi da riuscire a dominarla...

    Fu in uno scontro verbale, dove scoprì, venendo accusato dalla ragazza, che il generale voleva distruggere una foresta incantata, poco più avanti, e che lei ne era la guardiana.. Quella guardiana si chiama Vecna..-


    Tordek sorrise al suo famiglio, e poi spostò gli occhi su shana, e rimanendo voltato verso di lei stavolta, continuò a parlare..

    -Tordek amava la natura.. era l'unica cosa che lo accudiva, e fra di loro c'era un enorme rispetto.. sotto quell'idea tordek capì di aver fatto un errore.. per la prima volta aveva deciso di essersi schierato dalla parte sbagliata.. aveva deciso di proteggere quella foresta..

    Curò e badò alla ragazza per settimane, rimanendo impassibile agli insulti o ai modi aggressivi che lei aveva nei suoi confronti-


    Tordek fu interrotto da Vecna, che dopo essersi alzata e avegli dato un bacio nella guancia, si voltò verso shana, e cominciò a parlare, prendendo il suo posto..

    -La ragazza presto capi che quel ragazzo non era come credeva, e in quell'asso di tempo, anche se si comportava sempre in modo aggressivo, cominciò a rivalutarlo, arrivando pure ad apprezzarlo e a trattarlo con gentilezza facendosi curare e rivolgendosi la parola.. dopo aver parlato, e essersi raccontati a vicenda le proprie storie, decisero di farla pagare al generale, lottando uno affianco all'altro, e spazzando via in poco tempo l'armata..
    Erano molto affiatati, e quando tordek perdeva il controllo, lei riusciva a farlo tornare in se, sigillando il potere della spada, dote innata che non si sapeva perchè, ma solo lei possedeva.. anche se il sigillo era momentaneo.... combatterono a fianco per anni, dato che lei, ormai affezionata come anch'egli del resto, non voleva separarsene e fra di loro naque un rapporto e un sentimento fortissimo..durante quel tempo, ormai inseparabili anche grazie al loro carattere cosi affine..: lui, freddo, asociale, serio e inscomponibile, lei invece dolce. gentile, sociale e calorosa.. crearono pure un modo per sigillare la spada a comando, e tenerla in quello stato per un tempo indeterminato..un giorno, trovandosi di passaggio nel paese qui vicino, scoprirono l'esistenza di una scuola di magia.. decisero di inscriversi, per migliorare entrambi, ma specialmente per: riuscire a sopprimere quella parte di tordek nata nelle battaglie, forse un meccanismo di difesa per poter sopravvivere nei campi di guerra, che fa si che in ogni lotta, dopo un certo tempo, entri in uno stato mentale che lo porta a puntare alla morte degli avversari, sicuramente alimentato dall'aura della spada che grazie al sigillo rimane sempre dentro di lui, e, come secondo scopo, diventare cosi forte da riuscire a controllare la spada, senza farsi controllare e trasformarsi.. la meta forse più lontana...
    Prima di arrivare decisero che la vera forma della ragazza, e la spada dovevano rimanere nascoste, e rivelate solo in caso di estrema necessità, comunque riferendo ogni cosa al preside, che gentilissimo, diede una mano a risolvere i due problemi, tramite sue magie... di sicuro aveva visto del buono e delle potenzialità in quello straniero..

    Fortuna voglia, che nella scelta del famiglio, il destino decise di rendere proprio Vecna il suo famiglio.. forse per il legame già forte che loro avevano.. e da quel giorno.. diventarono studenti effettivi..-
    Vecna strinse la mano di tordek, che si voltò e sorrise, ancora dubbioso sul fatto di aver fatto bene o no ad aver raccontato quella storia a quella ragazzina, poco più che bambina.. in caso di problemi, avrebbero chiesto al preside il favore di farle dimenticare, anche se difficilmente lui avrebbe accettato...

    -Adesso sai tutto..- fu la frase conclusiva di tordek che fece capire, che la lunga storia, era terminata..
     
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  9. Nera
     
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    Ora Shana sarebbe stata partecipe del segreto che costudivano Tordek e Vecna.
    Sentiva l'animo scombussolato,era stata degnata di un cosa importantissima,si rendeva conto del peso di quello che avrebbe poi portato dietro dentro di se, nei suoi ricordi.
    Alla fine per quello che aveva lottato, finalmente Tordek la riteneva degna di sapere una cosa talmente importante.
    Era triste,nonostante dovesse essere felice, più che triste era malinconica, un peso le premeva sul cuore.
    Lo guardava,in attesa,aspettando che trovasse la forza o l'impeto per iniziare a parlarle di quello che erano,forse semplicemente era talmente intricato che non sapeva proprio da dove iniziare, Shana attese in silenzio mentre il vento le pettinava i capelli e Vecna al suo fianco chiudeva gli occhi,anch'ella in attesa.
    I suoi occhi rossi fissavano le spalle grandi di Tordek,i suoi capelli si muovevano anch'essi nel vento.
    Si poteva percepire le senzazioni di entrambi.
    Lei era in ansia, anche se non riusciva a capire perchè,poteva vederla come una semplice storia narrata dal suo amico.
    Lui...Era tranquillo,serio,concentrato.

    CITAZIONE
    un bambino con i capelli argentati, in un popolo di persone con i capelli solamente neri, e che osava avere un occhio come il loro dio.. questo era un insulto, era un eretico, lui che ancora non capiva dove si trovava..

    Un occhio differente dall'altro...adesso si spiegava il perchè,ma l'altro era come quello della sua stirpe, tuttavia lo avevano marchiato fin dalla nascita,semplicemente perchè era diverso, le fece rabbia, molta,sembravano molte pecore,si rivide per un secondo nel viaggio per raggiungere Tristan,costretta a mascherare il suo aspetto,solo che lei non era considerata un eretica,bensì una traditrice.

    Ma un giorno...

    Shana alzò lo sguardo su tordek, quello sguardo che prima era scivolato sulla radura cullato dalle parole del giovane che narrava la sua dolorosa storia con un tono di malinconia nella voce, mentre la sua compagna stava al fianco della piccola maga, ascoltando a sua volta, per qualche secondo lui si interruppe, questo l'aveva fatta ritornare a fissare il suo oratore, ancora voltato con le spalle verso di lei.
    Una pesante folata di vento giunse sul suo volto,muovendo leggermente il cappuccio e il colletto della divisa scolastica, mentre i fili che pendevano dal diadema si premevano contro il suo petto, la sua frangia venne spostata rivelando completamente i suoi lineamenti, sentì, in quella breve folata, odore di erba bruciata, attorno a Tordek si era creato un cerchio di erba bruciacchiata.
    Doveva provare molto dolore,tanto, visto la reazione del suo spirito che si era manifestato in quella maniera, anche se debolmente,sembrava quindi contenersi,perche? Perchè non si poteva sfogare pienamente con lei, forse era pretendere troppo, da un ragazzo dal carattere così scostante.
    Continuò

    CITAZIONE
    solo una persona la fece senza esitazione.. dopotutto.. quel fuoco non faceva più male del comportamento dei suoi "simili"..Solo che... quando tordek arrivò nel muro di fuoco... ebbene, quel muro di fuoco si aprì, lasciandolo incolume.. una bella cosa dirai..

    La risata che seguì subito dopo fece dubitare Shana della bellezza di quanto accaduto durante la prova del giovane, le fiamme si erano inchinate al suo incantatore,Tordek aveva nel sangue quell'elemento indomabile, potente, il più incontrastabile dei quattro, quello che distruggeva,devastava e lasciva sul suo cammino solo polvere e fumo, ma che poteva anche aiutare, scaldando ,accogliendo, illuminando la via ai viandanti che si sperdevano.
    Shana abbassò il volto ascoltando la risata forzata di Tordek, ora che ci pensava non aveva mai sentito una sua vera risata,certo qualche accenno, ma qualcosa di reale, di vero e pieno,mai.
    Forse con himiko rideva e scherzava,lo sperava proprio.

    CITAZIONE
    é li avvenne la tragedia..
    Il bambino fece l'errore più grande della sua vita, cosa che ancora oggi lo rode dentro.. si andò a rifugiare dall'unica persona che l'avrebbe protetto.. sua madre..dopo tutto era solo un bambino!..
    Proprio come tordek si aspettava, sua mamma prese le difese, e entrambi rimasero scioccati, nel vedere che anche il padre del bambino era in mezzo alla folla che voleva ucciderlo..
    La situazione per qualche minuto sembrò in stallo, fin quando..-

    Shana rimase atterrita cercando di uscirene con un urlo di disappunto,ma quello che seguì la scioccò ancora di più,doveva fare male, moltissimo,perdere la madre in quella maniera,portava la persona che aveva subito quella tragedia a credere di essere il colpevole,forse Shana lo sapeva meglio di altri.
    La mamma di Tordek,non aveva esitato un istante,abbassò il volto sentendo gli occhi bruciare improvvisamente, quando era già stata dura all'inizio la vita di quel ragazzo, e lei che si lamentava di quel poco che le era accaduto...in confronto quell'incendio...era la fiamma di una candela paragonata a un inferno di fiamme.

    CITAZIONE
    Combatterono fianco a fianco, riuscendo nell'impresa di arrivare all'ultimo piano, ma avevano due modi diversi di combattere.. uno combatteva in modo nobile e rendendo gli avversari incapaci nel proseguire, ma tenendoli in vita, anche se demoni, l'altro combatteva in un modo diabolico, uccidendo chiunque, non badando al fatto se l'avversatio poteva combattere o no..ci stesero 3 anni, ma alla fine si trovarono davanti a quella porta in cui c'era un custode..che, dopo averli guardati, parlò
    "Da quando sono qui, ed è molto tempo, siete i primi ad arrivare qui..lasciate che vi dica il mio credo innanzitutto: "le battaglie che combattete, segnano il vostro destino" e oggi, voi sarete la prova della sua esattezza"
    A te, disse indicando il giovane che aveva affiancato tordek..A te è stata predestinata bartander, la seconda spada legendaria, dedita al supporto, al potenziamento e alla cura.. mentre a te, disse indicando l'argenteo, a te e stata destinata Ala- gladius, la prima spada leggendaria, dedita alla distruzione, all'indebolimento e alla morte..ma sappiate che il giorno, in cui entrambi sarete morti, loro torneranno al loro posto-

    La storia continuò mentre Shana svuotava il suo animo, si sentiva vuotare dentro ogni parola che il ragazzo pronunciava,era diventato uno spietato mercenario,assetato di sangue,aveva ottenuto Ala gladius, si era però conquistato un amico, per tre anni avevano combattuto al fianco uno dell'altro,lui spietatamente, rassomigliava a quanto aveva visto poche ore prima.
    Solo nelle leggende che amava leggere da bambina aveva visto nominare Ala gladius,ma nessuno mai aveva avuto il fegato d raffigurarle,mai.
    Probabilmente per il tremendo potere che emanava quella spada demoniaca "Ala Gladius,la spada che divora gli angeli e gli stermina mandando all'inferno le loro anime" aveva sentito dire dal fratello quando gli aveva chiesto di cosa stesse accennando il narratore del libro che le leggeva una sera di tanti anni prima, era strano, così aveva avuto modo di trovarne il possessore, ma Shana, quella spada la temeva, e si stupiva dell'immenso potere di Tordek, visto che era in grado di controllarla.

    Ho paura,Ala gladius,la spada che divora gli angeli,distrugge,stermina,annienta...ho tanta paura...la spada che distrugge gli angeli...Tordek...quanto hai sofferto da solo nella tua vita?...Prima di...giungere qui?

    La domanda le frullava in testa come una trottola,troppo pesante e complicata fino a quel momento gli era sembrata l'esistenza di Tordek, e si domandava dove avesse trovato l'animo di continuare,dove avesse trovato simile forza,forse nell'odio che provava per la sua gente...forse nel rimorso della madre morta per lui, non poteva esserne certa,l'unica persona che gli avrebbe potuto dire esattamente che cosa pensava e muoveva Tordek era Tordek stesso, quindi Shana poteva solo andare a intuizione essendo la sua storia diluitamente simile a quella del giovane figlio del fuoco.

    CITAZIONE
    La cosa di cui presto il ragazzo si accorse ben presto, fu che quella spada non era una benedizione, ma piuttosto una maledizione..

    Quando la usava, la sua potenza, la sua velocità, tutto di lui aumentava a dismisura, rendendolo tanto forte da non essere paragonato a lui, mentre i duoi avversari, al contrario, diventavano deboli, e molti cadevano prima ancora di lottare, forse a usa dell'aura smisurata del demone in lei sigillato..però.. però più tempo passava quando lui la impugnava, più il ragazzo si trasformava.. il suo modo di fare, addirittura anche il suo aspetto, rendendolo solo una macchina di morte senza anima..-Un giorno, fu assoldato da un generale senza scupoli, un essere che decimava le sue truppe.. pagava bene, e al ragazzo non importava sapere null'altro..
    Il giorno stesso partì-

    Shana rabbrividì,una macchina da guerra senza anima, non poteva provare senzazioni quali la pietà ne il dolore per i compagni caduti,ma probabilmente quel giovane aveva combattuto tutto quel tempo da solo,e con come unica compagna la voce diabolica del demone contenuto in ala gladius, se essa aveva una manifestazione del genere, Shana era sconquassata,come se delle lunghe lame di ghiaccio le passassero all'interno, soffriva, perchè una persona a cui voleva così bene le stava rivelando quanto aveva sofferto in passato e probabilmente quelle sofferenze si ripercuotevano ancora e ancora nel presente di Tordek, chi poteva saperlo, magari la notte sognava ancora tutto quello che aveva passato e si svegliava di scatto guardando il cielo puntellato di lucine che lo consolavano e che gli facevano da tetto nella gigantesca culla che era la natura.

    Un giovane che possiede un tale potere ed è in grado di controllarlo anche se in parte potrà mai avere un vera redenzione e un controllo assoluto su un arma che è considerata demoniaca, avvolta e impregnata dell'aura di ogni demone che popola questo mondo?
    Tordek...Che cosa ti spinse quel giorno a salire la torre? La tua sete di potere, perchè tua madre ti disse di diventare il più potente, in modo da distruggere ogni esistenza che ti considerava un eretico?


    "Fu assoldato da un generale senza scrupoli e il giorno stesso partì" a quelle parole vecna mosse il capo in cenno di assenzo, che fosse un punto dolente più degli altri per Tordek? Non poteva fare altro che ascoltare, cercando di cacciare da parte quello che sentiva.

    CITAZIONE
    -Quando arrivò nel posto, trovò centinaia di scheletri frantumati, ma anche se in quelle condizioni si capiva che fossero umani..
    Camminò per un po, fino ad arrivare a quello che presto sarebbe stato il suo avversario..
    Un enorme drago, un drago antico per l'esattezza, che poi rivelò essersi una lei, lo squadrava, e quando sentì l'aura dell'arma che lui possedeva, lo attaccò ferocemente..
    Il combattimento durò non poco, fin quando però Il ragazzo non fu sovraffatto dal potere dell'arma, trasformandosi completamente e ferendo gravemente l'animale, che si difese in modo incredibile, ma sfinita, uso le ultime energie che possedeva, per sorprendere l'aggressore..
    Sigillò la spada del ragazzo, facendolo tornare in se..
    Quando si rese conto di cosa aveva fatto l'animale ormai stremato, gli si avvicinò e gli chiese chi era e come aveva fatto..
    La dragonessa, dopo averlo guardato, sotto lo sguardo incredulo dell'umano si trasformò in una splendida ragazza, stremata, piena di ferite che, dopo averlo guardato con odio, gli chiese il colpo di grazia..
    Lui logicamente si rifiutò.. voleva sapere come fare per interrompere il potere della spada a suo piacimento, cosi da riuscire a dominarla...
    Fu in uno scontro verbale, dove scoprì, venendo accusato dalla ragazza, che il generale voleva distruggere una foresta incantata, poco più avanti, e che lei ne era la guardiana.. Quella guardiana si chiama Vecna..-

    Vecna!...Shana si girò di scatto,la ragazza che sembrava una semplice guardiana era in realtà un drago antico che mutava le sue sembianze, divenne paonazza per lo stupore e le parve di sentire del calore pervadere i lobi delle orecchie mentre esterrefatta continuava a fissare la giovane dalla lunga chioma blu notte.
    Avevano combatutto nel giorno del loro primo incontro, adesso che sembravano inseparabili non davano di certo l'idea di due che si erano scontrati a sangue nel loro primo incontro.
    Dunque Tordek una volta si era lasciato pervadere completamente dal potere di Ala Gladius, che cosa tremenda...Shana non si voleva, e nemmeno poteva, immaginare La figura di Tordek mossa da un essere partorito direttamente dai più profondi e remoti recessi dell'inferno in cerca solo di sangue e vendette.
    Così Vecna per salvarsi aveva sigillato la spada di Tordek, quindi Tordek non teneva libera quell'arma di Lucifero stesso.
    Poi però stremata aveva assunto quella forma, probabilmente un modo per preservare e recuperare le energie disperse, era incredibile.
    Era Guardiana di una foresta incantata...in pericolo di distruzione..che fosse?! Shana sapeva dell'esistenza di uno spirito guardiano ma non poteva capacitarsi, che fosse proprio lei, lo voleva chiedere immediatamente a Vecna, ma le sembrava un peccato capitale interrompere lo scorrere della storia.
    Qualcos'altro la distolse da quell'impellente domanda, Tordek si era voltato e adesso la fissava come se volesse scandagliarle l'animo, come se ancora si chiedesse se era degna della sua fiducia, Shana rabbrividì e ricambiò lo sguardo pieno di comprensione, cercava di fargli capire che lo comprendeva completamente e che non aveva nessun pregiudizio su di lui come invece avevano avuto i suoi simili della tribù del villaggio andato distrutto.
    Lui sorrise a Vecna e riprese a parlare:

    CITAZIONE
    -Tordek amava la natura.. era l'unica cosa che lo accudiva, e fra di loro c'era un enorme rispetto.. sotto quell'idea tordek capì di aver fatto un errore.. per la prima volta aveva deciso di essersi schierato dalla parte sbagliata.. aveva deciso di proteggere quella foresta..
    Curò e badò alla ragazza per settimane, rimanendo impassibile agli insulti o ai modi aggressivi che lei aveva nei suoi confronti-

    Vecna si mosse e si alzò ponendo un bacio Tordek e continuando al suo posto
    Shana osservava Vecna e Tordek uno di fianco all'altro e dentro di se era felice di vedere quanto si volessero bene e fossero affiatati...almeno hai qualcuno che ti protegge,e io che pensavo di essere in grado di aiutarla...

    CITAZIONE
    -La ragazza presto capi che quel ragazzo non era come credeva, e in quell'asso di tempo, anche se si comportava sempre in modo aggressivo, cominciò a rivalutarlo, arrivando pure ad apprezzarlo e a trattarlo con gentilezza facendosi curare e rivolgendosi la parola.. dopo aver parlato, e essersi raccontati a vicenda le proprie storie, decisero di farla pagare al generale, lottando uno affianco all'altro, e spazzando via in poco tempo l'armata..
    Erano molto affiatati, e quando tordek perdeva il controllo, lei riusciva a farlo tornare in se, sigillando il potere della spada, dote innata che non si sapeva perchè, ma solo lei possedeva.. anche se il sigillo era momentaneo.... combatterono a fianco per anni, dato che lei, ormai affezionata come anch'egli del resto, non voleva separarsene e fra di loro naque un rapporto e un sentimento fortissimo..durante quel tempo, ormai inseparabili anche grazie al loro carattere cosi affine..: lui, freddo, asociale, serio e inscomponibile, lei invece dolce. gentile, sociale e calorosa.. crearono pure un modo per sigillare la spada a comando, e tenerla in quello stato per un tempo indeterminato..un giorno, trovandosi di passaggio nel paese qui vicino, scoprirono l'esistenza di una scuola di magia.. decisero di inscriversi, per migliorare entrambi, ma specialmente per: riuscire a sopprimere quella parte di tordek nata nelle battaglie, forse un meccanismo di difesa per poter sopravvivere nei campi di guerra, che fa si che in ogni lotta, dopo un certo tempo, entri in uno stato mentale che lo porta a puntare alla morte degli avversari, sicuramente alimentato dall'aura della spada che grazie al sigillo rimane sempre dentro di lui, e, come secondo scopo, diventare cosi forte da riuscire a controllare la spada, senza farsi controllare e trasformarsi.. la meta forse più lontana...
    Prima di arrivare decisero che la vera forma della ragazza, e la spada dovevano rimanere nascoste, e rivelate solo in caso di estrema necessità, comunque riferendo ogni cosa al preside, che gentilissimo, diede una mano a risolvere i due problemi, tramite sue magie... di sicuro aveva visto del buono e delle potenzialità in quello straniero..

    Fortuna voglia, che nella scelta del famiglio, il destino decise di rendere proprio Vecna il suo famiglio.. forse per il legame già forte che loro avevano.. e da quel giorno.. diventarono studenti effettivi..- Vecna strinse la mano di tordek, che si voltò e sorrise, ancora dubbioso sul fatto di aver fatto bene o no ad aver raccontato quella storia a quella ragazzina, poco più che bambina.. in caso di problemi, avrebbero chiesto al preside il favore di farle dimenticare, anche se difficilmente lui avrebbe accettato...

    Shana ascoltò in silenzio,impassibile e vigile,ogni piccolo particolare dell'aggiunta di Vecna,dunque il sigillo era stato posto in modo provvisorio, Tordek cercava di superare se stesso per sovrastare Ala Gladius, ma perchè semplicemente lasciarla sigillata in eterno?

    si mosse piano mentre il vento spazzava gli abiti e i capelli dei due che le stavano di fronte, sorrise lievemente, sembrava forzato, anche se non lo era, come se Shana in quel lasso di tempo che aveva occupato Tordek con il suo racconto avesse perso la mimica facciale e fosse rimasta immobile come una statua di cera.
    narrando della sua vita,del loro scontro e incontro, tutto sembrava un racconto di eroi fantastici ma era incredibilmente reale, e mentre tutte le parole scorrevano addosso a Shana che le ripercorreva nella mente, mentre un groppo forte le riempiva il cuore e glielo stringeva forte,nemmeno lo sapeva perchè.
    Alla fine era molto simili fra di loro ,Shana lo fissò , chiuse gli occhi per un attimo che parve un eternità, parve addormentarsi e poi prese a tremare, felice,triste,malinconica,....e mille altri sentimenti e stati d'animo presero a pervaderla,quanto avevano sofferto entrambi e lei,che era stata così insolente,e a dir poco stronza a parlare a Tordek in quel modo...
    Aprì gli occhi nuovamente, su di essi si specchiò nitida l'immagine di Tordek che la guardava interdetto,forse aspettava una sua reazione o qualcosa, gli chiuse nuovamente, passando leggermente un dito sulla sua guancia e alzandosi in piedi.
    La mano cadde,rimase così per parecchi secondi, non riuscivano a capire che cosa stesse combinando, lei invece lo sapeva, stava respirando lentamente, calmando il suo cuore, ascoltando dentro di se nuovamente tutte le parole di Tordek e vecna, una dopo l'altra, rendendole preziose come l'oro,non avevano un valore quanto erano importanti per lei, mischiate alla fiducia piena che il giovane le aveva dato.

    -Si...Adesso so tutto...-
    -Tordek...-Il suo nome fu sussurrato, debolmente come se il groppo annodato di sentimenti che stava cercando di ingiottire le bloccasse la voce.-Tordek...-Shana rabbrividiva, perchè le era così difficile parlare?! Guardò in alto mentre il vento spazzava via il suo mantello -Nessuno saprà quanto mi hai detto, Sono Shana Shakugan della Ventiseiesima Generazione della casata degli Shakugan,io giuro solennemente...- Il suo volto si abbassò di scatto mentre gli occhi scorrevano lenti a ogni parola, prima sul terreno, sugli alberi, su Vecna,sul cielo e poi sugli occhi dell'eterocromo -Di non tradire quanto sto per dirti-
    Prese fiato, forse per lui non significava nulla, ma Shana solamente una volta aveva fatto un giuramento e ancora lo preservava con l'intento di portarlo fino alla fine e così avrebbe fatto con quello -Giuro di non parlare con nessuno mai di quanto ho sentito oggi, e se con la magia dovessero estorcermi quanto so, cosa che reputo impossibile, bene ucciderò chi lo ha fatto e poi verrò da te per ricevere la punizione adatta...
    -mi finirai- Per quelle due parole lo sguardò tagliò Tordek a metà quanto era intenso.
    Secche e fredde,come una lama tagliente le parole arrivarono ai due mentre il vento si fermava per qualche breve istante e poi prendeva a soffiare come una bufera, mentre le nuvole grigie in cielo si muovevano sempre più, l'espressione sul volto della famiglio di Tordek non le fece cambiare però la sua, i suoi occhi fiammeggiavano -Non è una cosa detta al vento- sussurrò.
    Era sbiancata in volto,chiuse nuovamente gli occhi e portò una mano al petto, sembrava stanca, i suoi occhi stettero chiusi talmente tanto che Vecna tirò uno strattone alla maglietta di Tordek per incitarlo a fare qualcosa.
    -Spero tu sia in grado di capire quanto ti ho detto- disse lei fiebilmente continuando a tenere il volto basso e tutto attorno a lei si muoveva, sembrava una ninfa intenta a evocare al meglio il suo spirito, le foglie cadevano in un turbine lento attorno a lei, muovendosi danzando fino al terreno, l'albero sopra di lei muoveva allo stesso ritmo le fronde e ai suoi piedi i piccoli pallini di polline si sollevavanopinao andando verso l'alto avvolgendola.

    image


    Ascoltando il sussurro del vento mille parole ci vengono rivelate...
    Gli arbusti circondando questo mondo le serbano in un recinto di rami verdeggianti...
    Mille e più parole che mai nessuno dovrà scoprire...
    Noi crediamo in questo...
    Natura verdeggiante fonte di vita proteggi quello in cui crediamo...
    Preservare un qualcosa di così piccolo ma talmente raro e importante...
    Non potrà sembrare mai difficile se tu con il tuo spirito ci guiderai...
    Ma potrebbe esserlo...
    Noi giuriamo intensamente e assicuriamo quanto facciamo...
    Nella speranza che un giorno riusciremo a vivere respirando la verità del mondo...

    Preghiera della terra.


     
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  10. Draconomicon
     
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    Tordek guardò serio ma soddisfatto e pieno di orgoglio quella ragazzina, e sorrise..

    -Bene, Shakugan, mi fido della tua parola.... e di te- rispose con voce seria e possente, mentre un soffio di vento portò i suoi capelli in avanti, per poi farli ricadere sulle spalle, e sui suoi pettorali..

    Stessa cosa accadde ai capelli Blu di Vecna, che però vennero scostati dal viso con le sue mani piccole e delicate..

    -Questa è la più grande prova di fiducia che Argento potesse farti...complimenti piccola- disse sorridendole felice..

    -Shana... tordek ha confidato parte dei suoi segreti a te.. ora ne sai quasi quanto me.. consideralo un grande onore...anche se in fondo sono un po gelosa- pensò mentre sorrideva
     
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  11. Nera
     
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    Shana sorrise guardandoli poi si voltò di spalle mentre il vento la cullava era pervarsa da una strana malinconia intanto intorno a loro faceva sera.

    -Vi ringrazio entrambi-

    Forse doveva ricambiare in qualche modo, ma non sapeva come,Tordek conosceva la sua storia anche se in parte, non sapeva quanto avesse sofferto per la morte del fratello,sicuramente il suo dolore era una cavolata in confronto a tutto quello che quei due avevan passato.

    -Vi ringrazio....Tordek perdonami ma è tardi, mi sembra maleducato scappare così, ma devo riattraversare tutto il boschetto da sola ed è pericoloso di notte me lo hai detto tu stesso, io vado allora...ja ne! ci vediamo!-

    Prese a correre, e vecna avrebbe giurato di aver visto due gocce volare via dal volto della giovane.
    La ragazzina corse attraverso la radura e arrivò all'entrata della scuola.
    Prese fiato sorrise e si guardò indietro

    tordek un giorno vedrai da dove vengo te lo prometto!
     
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